È venerdì, sono le 16:30. L’ora classica in cui si verificano i problemi, penso tra me e me. Tempismo perfetto: ecco che squilla il telefono.
In quanto ingegnere operativo in LRS, mantengo ottimi rapporti con la maggior parte dei miei clienti, occupandomi personalmente degli eventi imprevisti, o passandoli alla nostra linea di supporto. Con voce agitata, il cliente mi dice di avere un problema critico. A giudicare dal tono di urgenza, passare semplicemente la chiamata a un collega del supporto non è contemplabile: devo verificare il problema di persona.
Il cliente mi dice che si è verificato un problema enorme con tutte le stampanti delle etichette. Sembrerebbe che tutti i server presentino una modifica di configurazione, e il processo di trasformazione utilizzato da LRS per le etichette (che elimina la necessità di un driver) genera un errore. Presso il cliente, sono tutti furiosi, perfino il CIO.
Dico al cliente di non preoccuparsi, provvederò subito a esaminare il problema. Mi sono ricordato che in fase di pianificazione per l’implementazione, avevo chiesto all’azienda di crearmi un account fornitore, grazie al quale ora posso connettermi tramite VPN alla rete aziendale del cliente con i diritti per l’infrastruttura di LRS. Accedo ai server da remoto e individuo rapidamente il problema. Capisco immediatamente: il cliente ha spostato alcuni file e directory critici sul server, e ora il percorso per richiamare la trasformazione dell’etichetta non è più corretto.
Come faccio a modificare più di 500 configurazioni di stampanti contemporaneamente? Non ho il tempo per farlo manualmente, e comunque non di venerdì pomeriggio. Mentre sono in comunicazione con il cliente sulla loro linea ponte prioritaria 1, con un VP e diversi alti dirigenti in ascolto, sarebbe sicuramente imbarazzante dire che dovrei selezionare manualmente 500 code di stampa.
Fortunatamente, LRS ha una certa esperienza e ha un software ad hoc per gestire proprio questa situazione. Perché sappiamo bene che Murphy, quello della famosa legge., ama far capolino al momento meno opportuno. Siamo pronti.
Sulla linea ponte P1 mi presento, sono il fornitore della soluzione. Dico loro che ho identificato il problema e di conseguenza ho la soluzione. Chiedo l’autorizzazione per modificare immediatamente la configurazione delle stampanti di etichette, in modo che puntino alla nuova posizione sul server. Naturalmente, mi autorizzano a eseguire la modifica immediatamente. Poiché mantengo la sessione remota aperta sul server, sono in grado di utilizzare il software PDDT di LRS. Il vero nome è Printer Definition and Deployment Tool, ma ci vuole più tempo a dirlo che a spiegarlo. E PDDT sia.
Con PDDT aperto, carico l’intera configurazione delle stampanti dal server LRS e identifico le stampanti di etichette nel loro ambiente. Successivamente, apporto le modifiche necessarie ai file e alle directory e le applico alle stampanti. A questo punto posso aggiornare la configurazione delle stampanti nel server LRS. Il software PDDT mi permette di eseguire le modifiche in un’interfaccia di tipo foglio di calcolo. Facile.
In 5 minuti ho apportato una modifica massiva all’ambiente di stampa di produzione per il cliente, correggendo tutte le configurazioni della coda di 500 stampanti di etichette. Tutti gli “uomini in campo” hanno potuto confermare la correzione, il cliente era al settimo cielo.
Avevo risolto un problema causato da un loro ingegnere e l’alta dirigenza mi ringraziava per la rapidità del lavoro. Come di consueto, programmo un incontro RCA (root cause analysis) per la settimana successiva. Riaggancio il telefono, mi lascio andare sulla sedia e tiro un sospiro di sollievo. Finalmente il weekend.